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LA POLE DANCE E LO SPECCHIO: L’IMPORTANZA DEL COACH

Ebbene sì, la Pole Dance è uno di quegli sport che, arrivati ad un certo punto, ti obbliga a spogliarti dei tuoi pantaloni e della maglia nei quali tanto ti sentivi sicura e a ritrovarti praticamente in costume da bagno davanti ad uno specchio.

Se siete degli insegnanti di Pole dance dovrete fare i conti prima o poi con colei o colui che arriverà in sala e si troverà ad affrontare questo ostacolo con il rischio che decida di mollare, perché anche se non lo ammetterà e nasconderà la sua paura sotto altre scuse/forme, il suo più grande problema sarà quello di guardarsi allo specchio.

Due sono le paure più grandi (e non sono le uniche):

  • Guardarsi allo specchio e non piacersi;
  • Guardarsi allo specchio e avere la conferma che mentre a noi quel movimento sta venendo “una schifezza”, la compagna del nostro stesso livello sembra una sirena mentre lo esegue (in poche parole, paragonarsi agli altri).

Ci sono alcune frasi e alcuni atteggiamenti che possono celare questa insicurezza/paura: guardarsi continuamente allo specchio (non per forza si tratta di insicurezza in quanto la persona potrebbe invece essere molto sicura di sè e quindi non temere la sua figura allo specchio, ma vi garantisco che stiamo parlando di una piccola percentuale), continuare a dire che viene tutto uno schifo, rifiutare di guardarsi allo specchio anche solo per capire dove si sta sbagliando e guardare le altre non per imparare il movimento ma per criticare se stessi ad esempio.

Non sto facendo di tutta un’erba un fascio, sto solo descrivendo alcuni atteggiamenti tipici che ho potuto osservare all’interno delle sale di allenamento e questi atteggiamenti riguardano le donne quanto uomini.

Lo specchio, quell’oggetto che tanto crudelmente ci mette davanti i nostri difetti o quelli che noi reputiamo tali, ci mette nella condizione di giudicare noi stessi perché continuamente sottoposti al suo sguardo, o meglio, al nostro sguardo.

E chi è il nostro giudice peggiore?

Noi stessi.

Provate a coprire gli specchi a quella persona che continuamente ci si guarda e non fa altro che criticare tutto quello che fa perché viene uno schifo. Vi potreste stupire di quello che potrebbe venire fuori.

Ho fatto questo gioco con diverse persone, ma in special modo con una ragazza che non faceva altro che fermarsi ad ogni passaggio perché guardandosi continuamente allo specchio non faceva altro che giudicare il suo piedino a banana (che poi non lo ero più di tanto), la sua gamba non tirata (o quello che lei pensava non fosse tirata), etc etc.

Togliendole lo specchio come riferimento siamo riuscite a fare più e più volte le sequenze richieste senza che si fermasse continuamente e per la prima volta, finita tutta la sequenza, la sentii dire una frase che prima non aveva mai detto: “questa è venuta bene!! Sono stata brava, vero?!”

Inutile dire che la mia felicità era davvero alle stelle, ma non perché era stata brava (in fondo lo era anche tutte le altre volte che rifaceva la sequenza guardandosi allo specchio e criticandosi di continuo), ma perché aveva finalmente ascoltato il suo corpo e in quei due minuti aveva impedito alla sua testa di giudicarsi perché non aveva un riferimento, non poteva giudicare una cosa che non aveva visto.

Capire che la presenza di uno specchio può influenzare le persone presenti in sala e i loro atteggiamenti, nonché la loro motivazione a praticare la Pole Dance, è molto importante, e avere le competenze per gestire queste situazioni diventa fondamentale per poter essere un buon coach.

 

– Laura Borgognoni Coach –